martedì 12 ottobre 2010

La Fonte dell'Eterna Giovinezza

Da sempre l’uomo sogna di diventare immortale, di vivere in eterno, di riuscire a sconfiggere la morte. Passare indenne attraverso i secoli, sottrarsi alle leggi del tempo, restare giovane fino alla fine del mondo. E’ un tema che ha affascinato i poeti e i romanzieri di tutte le epoche. Ma che ha anche animato viaggiatori ed esploratori perché il segreto dell’immortalità ha, nel corso della storia, preso la forma di una pietra, di un fiore, di un elisir e soprattutto di una fonte. E c’è chi ha solcato i mari e attraversato la foreste alla loro ricerca.
   <<La “Fonte dell’Eterna Giovinezza” non è però un luogo fisico, una località geografica. E neppure un preciso oggetto con poteri straordinari>>, mi ha detto il dottor Marco Berberi, medico e scrittore, conosciuto come uno dei più importanti esperti di alchimia. <<Sono tutti simboli che rappresentano uno stato di coscienza, un’esperienza trascendentale e mistica. Una sorta di illuminazione che solo i grandi maestri iniziati dell’alchimia potevano sperare di raggiungere, e soltanto dopo una vita intera di studio e tentativi.>>
   Conosco il dottor Berberi da anni. Ho scritto su di lui diversi articoli. E’ un personaggio per certi versi curioso. A prima vista appare come un distinto e serioso medico. Ma quando il tema della conversazione volge sull’ignoto e in particolare sull’alchimia, allora si trasforma. Da taciturono si fa estremamente loquace, entusiasta di conversare della sua passione. Dimostra subito una cultura straordinaria. Cita libri, autori, pagine e paragrafi. Si infervora, si agita. E apre di fronte all’interlocutore la porta su di un mondo affascinante e misterioso. Così, per togliermi ogni curiosità sulla leggendaria fontana dell’Eterna Giovinezza, ho pensato di andare a trovarlo nella sua casa di Bologna.
   <<L’illuminazione alla quale giungevano gli alchimisti era uno stato di coscienza particolare e veniva molto spesso raffigurato come una sorgente dalla quale scaturiva acqua limpidissima>>, mi ha spiegato. <<Questa è la ragione per cui la tradizione ha sempre parlato di “Fonte”. Nel Quattrocento, l’alchimista Bernardo Trevisano fu uno dei primi a scrivere di questo argomento nel volume ”Allegoria della Fontana”. Volendo raccontare di come si arriva all’illuminazione alchemica, disse di avere raggiunto la Fontana di notte e di averla trovata circondata da alte mura per impedire alle bestie feroci, cioè le passioni dell’uomo, e alle vacche, cioè il popolo dei profani, di potersi abbeverare. Poi giunge un re, che simboleggia l’iniziato, e solo lui riesce a superare le mura e ad immergersi nell’acqua.
   <<A volte la “Fonte dell’Eterna Giovinezza” è invece raffigurata come un albero>>, mi ha spiegato il dottor Berberi. <<E’ l’Albero della Vita del Paradiso Terrestre da cui, come si legge nella Genesi, scorga un fiume che si divide in quattro dando origine al Pison, al Gicon, al Tigri e all’Eufrate.
   <<Un altro simbolo che per tradizione è strettamente legato alla “Fonte” è l’Unicorno, il leggendario cavallo bianco con un lungo corno in mezzo alla fronte. Detto anche Liocorno, indicava la purezza e la via diritta per giungere alla conoscenza di sé. Nel Medioevo si credeva che il corno di questo mitico animale potesse proteggere da qualsiasi veleno, proprio come si diceva fosse in grado di fare l’acqua della “Fonte”.
   <<Anche il Bastone Alato, il celebre Caduceo, simboleggiava la “Fonte della Giovinezza”. Era il bastone del dio Mercurio, ma prima ancora era il simbolo di Ermete Trismegisto, il mitico progenitore dell'arte magica che donò agli uomini il sapere alchemico.>>
   Ho chiesto al dottor Berberi di spiegarmi cosa si intende per alchimia.
   <<Quando si parla di Alchimia, cioè l’antichissima arte esoterica che risale a prima degli Egizi e che è considerata la Madre di tutte le scienze, la prima cosa a cui si pensa è la famosa “pietra filosofale” in grado di trasformare i metalli in oro>>, mi ha detto. <<Invece l’Alchimia è una complicatissima disciplina, rimasta ancora oggi misteriosa, che ha come obiettivo l’elevazione dell’uomo verso la condizione originaria, cioè quella che possedeva nel Paradiso Terrestre. La leggendaria “Fonte della Giovinezza” simboleggia proprio questo ritorno. I maestri alchimisti insegnavano ai loro discepoli che solo bagnandosi alla “Fonte”, cioè purificandosi da tutto ciò che lo circonda, l’uomo può iniziare il cammino verso la perfezione. Le nozioni giunte fino a noi, ricavate dai testi medioevali oppure scolpite nei rilievi e nelle statue sulle facciate delle cattedrali gotiche – il tutto espresso sottoforma di simboli incomprensibili ai profani e che solamente gli iniziati potevano leggere – parlano di una Fontana che rendeva immortali e che guariva le malattie. Convinti che si trattasse davvero di acqua miracolosa, alcuni esploratori si misero in viaggio nella speranza di scoprire la “Fonte” e vivere così per sempre.
   <<Uno dei primi libri in cui si fa cenno alla “Fonte dell’Eterna Giovinezza” è il celebre “Romanzo di Alessandro”>>, ha continuato a spiegarmi il dottor Berberi. <<Si tratta della raccolta delle gesta di Alessandro Magno, scritta pare dal greco Callistene di Olinto, vissuto tra il 370 e il 327 avanti Cristo. Il libro ebbe molta fortuna nel Medioevo nella versione francese attribuita a Alexandre de Bernay e contribuì alla diffusione della leggenda della “Fonte”. Nel romanzo si racconta che Alessandro Magno attraversò, insieme con il soldato Andreas, la "terra dell'oscurità" situata idealmente nelle foreste dell’Abcasia, nel Caucaso, per cercare proprio la “Fonte dell'Eterna Giovinezza”. Alessandro perse la strada una volta entrato nella foresta ma Andreas riuscì a trovare la “Fonte”, vi si immerse e divenne immortale.
   <<Uno dei più famosi esploratori del passato che dedicò parte della vita alla ricerca della “Fonte” fu lo spagnolo Juan Ponce de Léon. Visse tra il 1460 e il 1521, fu governatore di Portorico e nel 1493 accompagnò Cristoforo Colombo nel suo secondo viaggio nel Nuovo Mondo. Juan Ponce aveva letto il “Romanzo di Alessandro” e si era messo in testa di partire per la ricerca della “Fonte” in grado di sanare qualsiasi malattia. Secondo lui però non si trovava nel Vecchio Continente ma nel Nuovo Mondo da poco scoperto. Salpò nel 1513 e il 2 aprile di quell’anno approdò sulle coste dell’attuale Florida. Fu lui a battezzare quella terra. La chiamò “La Florida” perché, a quanto pare, fu molto impressionato dalla varietà della vegetazione. Nonostante le ricerche però, Juan Ponce non trovò mai quello che stava cercando. Cinquant’anni dopo la sua morte, un marinaio di nome Hernando de Escalante Fontaneda, che in seguito ad una naufragio era vissuto quasi vent’anni tra gli indiani della Florida, scrisse nelle sue memorie che la “Fonte dell’Eterna Giovinezza” si trovava proprio in quelle foreste. Il mistero però rimase insoluto.>>
   Bevendo il caffè, nel suo studio zeppo di libri e riviste, il dottor Berberi mi ha raccontato di persone diventate celebri perché, pare, avessero scoperto come rimanere giovani per sempre.
   <<Molti famosi alchimisti del passato affermavano di avere raggiunto lo stato di “eterna giovinezza”. La Bibbia, ad esempio, parla in più occasioni di persone vissute tre o quattrocento anni. Ma dal Diluvio Universale in poi l’età dell’uomo è andata diminuendo sempre di più proprio perché l’uomo si allontanava dallo stato originario che aveva nel Paradiso Terrestre.
   <<Si racconta che alcuni famosi alchimisti fossero riusciti a rallentare il tempo e tornare alla condizione di Adamo. Uno di questi pare fosse il conte di Saint-German. Uomo di cultura, musicista, pittore e maestro alchimista, pare sia vissuto alla corte di Francia nel Seicento. Di lui si raccontano cose incredibili: che fosse capace di sparire all’improvviso, di apparire nello stesso tempo in luoghi diversi e che potesse vivere in eterno. Sembra infatti che fosse riuscito a scoprire il segreto dell’eterna giovinezza. Ci sono addirittura testimonianze che lo vogliono ancora vivo e aitante alla fine dell’Ottocento cioè oltre duecento anni dalla sua nascita. C’è anche chi dice che sia morto nel 1784 ma il suo corpo non fu mai trovato. La sua tomba venne infatti rinvenuta completamente vuota. La leggenda vuole che ancora oggi, ogni Natale a mezzogiorno, il conte di Saint-German appaia a Roma, seduto su una panchina del Pincio in attesa dei suoi discepoli.
   <<Il famoso alchimista ed esoterista italiano Giuseppe Balsamo conte di Cagliostro affermava di avere duecento anni grazie ad un misterioso elisir. E anche Fulcanelli, misterioso alchimista dei primi decenni del Novecento e di cui nessuno conosce l’esatta identità, pare fosse vissuto per secoli cambiando nome di volta in volta.
   <<Ma oltre che nel “Romanzo di Alessandro”, la “Fonte dell’Eterna Giovinezza” viene citata in altri testi diffusi nel Medioevo. Ad esempio in un “Bestiario” di Filippo de Thaon del 1119 in cui si racconta di una fonte in grado di sanare dai mali. La stessa descrizione appare anche nella “Conquista di Gerusalemme” di Richard le Pelerin del 1200. La canzone epica medioevale “Huon de Bordeaux” colloca la “Fonte” in Arabia mentre un’altra leggenda la vuole nel regno del mitico Prete Gianni.
   <<La “Fonte” ha spesso acceso la fantasia di romanzieri e cineasti. Nel 1933, ad esempio, James Hilton, famoso scrittore e sceneggiatore di Hollywood, scrisse “Orizzonte Perduto”, da cui poi venne tratto un film diretto da Frank Capra. Nel romanzo viene descritto “Shangri La”, un luogo misterioso nascosto tra le vette dell’Himalaya dove il tempo si è fermato e la gente vive per sempre.
   <<Di recente, nel 2006, il regista Darren Aronofsky ha diretto “The Fountain – L’albero della Vita”, con Hugh Jackman. Il film, presentato alla 63esima Mostra del Cinema di Venezia, narra le vicende di un uomo che per salvare la moglie malata si mette alla ricerca del segreto dell’immortalità.
   <<In Bretagna, vicino a Rennes, si trova la foresta di Paimport che nel Medioevo era molto famosa per essere stata la protagonista del romanzo “Yvain il cavaliere del Leone” di Chrétien de Troyes. Nella foresta, si legge nel libro, si troverebbe la tomba di mago Merlino, il celebre precettore di Artù, e anche la Fontana dell’Eterna Giovinezza. Nella foresta una fonte esiste realmente. E’ molto antica e nelle sue vicinanze i Celti vi praticavano misteriosi riti.>>
Roberto Allegri

2 commenti: